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Come nascono le paure e come gestirle


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Oggi parleremo di paure! Bù!:)

Partiamo dalle basi…

Le nostre paure possono essere di diversa natura:

1. Istintive (meglio non togliere;)).

2. Sociali (situazioni/azioni, stato, “io non posso farcela”)

3. Fobie (persistente paura di una passata esperienza traumatica).

Le paure istintive ci servono per assicurarci una vita lunga. Sono schemi d’azione innati che ci permettono di agire in maniera veloce ed automatica. Queste paure è meglio lasciarle dove sono:)
Le fobie si possono curare, ma in questo caso l’argomento sarebbe OT visto che (spero!) nessuno di voi si piscia addosso appena vede una passera. Credetemi, quelle vostre non sono fobie;)
Arriviamo alle nostre preferite. Fondamentalmente la paura sociale non è altro che la paura degli angoli bui. Noi viviamo nella nostra stanza sempre bella illuminata e normalmente non ci capita mai di andare nelle altre stanze. Un giorno ci serve andare nelle altre stanze, ma scopriamo che lì manca la luce. Beh, entrare in una stanza completamente buia quando non sappiamo nemmeno com’è fatta non è semplice. Quando per altro ci dicono sempre (da quando eravamo bambini) che in alcune stanze potrebbero abitare i coccodrilli (“non parlare con gli sconosciuti”, ecc)… Mmm… La voglia non è proprio ai massimi livelli, diciamocelo!:)

Ci può capitare d’aver paura di certe situazioni o azioni (nostre), come per esempio l’apertura di un set. Paura di uno stato emotivo è quando abbiamo paura di metterci a piangere o entrare in depressione per colpa di un probabile due di picche (vale anche una semplice paura di vergognarsi). E c’è anche gente che ha paura di arrivare al punto di non poter gestire la situazione.
Il risultato è sempre lo stesso. Quando si presentano queste paure – non facciamo un cazzo. Si preferisce di rimanere nella nostra zona di comfort per evitare gli eventuali rischi.
Ma noi sappiamo che chi non rischia – non beve lo champagne!

Quindi ora sappiamo che quando abbiamo paura – esiste qualcosa che ancora non conosciamo. E guardando negl’occhi alla verità dobbiamo ammettere che spesso ciò di cui abbiamo paura in realtà è qualcosa di spettacolare e ci porta parecchie soddisfazioni…
Allora vogliamo ringraziare Dio (o chicchessia) per averci dato questa possibilità di sentirci VIVI?!?! Significa che quando abbiamo paura – abbiamo la possibilità di crescere, vuol dire che esistono ancora mondi inesplorati tutti da scoprire e da godere! La paura è un perfetto indicatore della direzione in cui muoverci per crescere… Ma se invece di partire all’arrembaggio ci ritiriamo, non scopriremo mai nulla di nuovo, rimanendo per sempre nella nostra piccola stanzetta a marcire.

La paura può essere un freno o un indicatore: a te la scelta!

Importante è di non cadere nella trappola che la paura ci ha costruito scrupolosamente nel nostro cervello. Il tranello si chiama “dissonanza cognitiva” (nel nostro caso si tratterà dell’incoerenza che c’è tra i nostri desideri e le nostre azioni). Per rimediare alla dissonanza cognitiva il nostro cervello è solito di usare un piccolo trucco molto semplice: dare la responsabilità a qualcun altro (o qualcos’altro). Così, visto che non è stata colpa nostra, noi abbiamo la coscienza a posto:)

Come evitare questi tranelli?

Semplice! Ricordati sempre che:

1. L’unico modo di superare la paura è fare ciò di cui abbiamo paura!

2. Le risorse interne (la sensazione di gioia ad es.) ci arrivano solo dopo averlo fatto.

3. Farlo è più semplice di vivere tutta la vita con la paura.

4. La paura è l’indicatore di sviluppo.

Coraggio!